sabato 15 agosto 2009

venerdì 8 maggio 2009
Il Mattino di Padova
Protesta della DESTRA UNIVERSITARIA
Bittante, candidato rettore "Una promessa: se sarò eletto mi auto-tasserò lo stipendio"


"Nel caso fossi eletto rettore, mi auto-tasserò lo stipendio. L'ho messo pure per iscrittto: nel codice etico pubblicato sul mio sito internet personale". Giovanni Bittante non perde tempo e replica così alla richiesta mossa dagli studenti di DESTRA UNIVERSITARIA ieri mattina, davanti a Palazzo del Bo, sotto forma di volantinaggio con tanto di banconota da 500 euro (fasulla) con su stampata la faccia di Vincenzo Milanesi. Un "pezzo grosso"fotocopiato in formato maxi, che sul retro vede lo slogan d'attacco mirato"Il rettore ci costa 300 mila euro all'anno!" distribuito ai passanti. E finito poi nelle mani di uno dei candidati in corsa per il rettorato 2009-2013. Tempismo perfetto. "Non ce l'ho con la persona di Milanesi- precisa Bittante- bensì con l'idea che il rettore abbia in ateneo un ruolo più da manager che da"primus inter pares". Accolgo dunque la proposta degli studenti di estrema destra." L'intenzione di auto-decurtarsi l'assegno mensile, in raltà, nero su bianco sul suo portale non si legge. Anche se si può intendere da una serie di buoni propositi di comportamento. Per quanto riguarda la lista di Forza Nuova (ieri era presente anche il coordinatore Paolo Caratossidis), un folto gruppo di studenti.(m.tro.)
IL MATTINO DI PADOVA 28 APRILE 2009
DESTRA UNIVERSITARIA
GLI STUDENTI:VOLANTINAGGI ED INIZIATIVE A SORPRESA

Un appello che suona come una intimidazione, quella di boicottare i prossimi consigli di Facoltà, e poi una proposta, quella di aprire il credito volto a finanziare gli alloggi studeteschi sia al comune che ai privati.Destra Universitaria, la lista che dopo anni di assenza dal panorama Ateneo ha ottenuto la recente elezione di due suoi rappresentanti in veste di consiglieri di facoltà(Maria Giovanna Lanotte a Sienze Politiche ed Alex Tommasello ad Ingegneria) riparte da qui."A parire da questa settimana -annuncia la portavoce Anna Lami- esprimeremo la nostra posizione di protesta contro i vertici dell'Università con volantinaggi davanti al Bo' e con manifestazioni collaterali nelle sedi di ciascuna facoltà." Il motivo è uno solo: l'esigenza di chiarezza: " Non è ammissibile -accusano in una conferenza stampa al caffè Pedrocchi- che il Rettore Milanesi riceva uno stipendio tra i più sostanziosi d'Italia mentre centinaia di ricercatori campano con dieci mila euro l'anno ed intanto c'è una tale penuria di case per gli studenti".Ma ci sono altre due cose che la Destra studentesca, pur dicendosi "soddisfatta che ora Scienze Politiche non sia più lo storico baluardo dell'estrema sinistra dalle violenze" proprio non riesce a mandare giù.La prima è la questione del badge elettronico da presentare ai piani alti del Bo' per avervi accesso(una novità introdotta a gennaio per motivi di sicurezza):"Il Magnifico Rettore non puo'fuggire cosi' il confronto vis a vis con gli studenti".La seconda, riguarda i "desaparecidos":"Ci risulta che molti dei rappresentanti eletti alle elezioni studentesche non si presentino alle riunioni".

INNSE, FN: SOLIDARIETA' AI LAVORATORI

INNSE, FN: SOLIDARIETA' AI LAVORATORI

Roberto Fiore, Segretario di Forza Nuova, afferma: '''Do la mia più piena solidarieta' ai lavoratori dell'Innse in lotta per il posto di lavoro che protestano sulla gru. La loro situazione è il simbolo di una speculazione vergognosa.Genta vuole impedire agli operai di lavorare per le commesse che l'azienda ha già ottenuto, essendo molto più vantaggioso rivendere il terreno situato in zona strategica in previsione dell'Expo 2015.Chiedo al Ministro Maroni di ritirare immediatamente la forza pubblica dalla zona, inutile sperpero di energie a tutela di uno speculatore qual'è Genta. E' inammissibile lasciare gli imprenditori liberi di assumere e licenziare a loro piacere. Chiedo al sindaco di Milano Letizia Moratti di impedire l'acquisto dei terreni di Genta".Il coordinatore di Forza Nuova Paolo Caratossidis annuncia forti azioni di solidarietà ai lavoratori in tutto il nord Italia.

in piena crisi a Padova le rate più alte d'Italia e i baroni che si aumentano gli stipendi

CONFERENZA STAMPA VENERDI' 24 APRILE ORE 11.00 SALA VERDE, CAFFE’ PEDROCCHI CONTRO GLI SPRECHIE I MAXI-STIPENDI DEL RETTORE E DEI BARONI

in piena crisi a Padova le rate più alte d'Italia e i baroni che si aumentano gli stipendi
Intervengono:
Anna Lami portavoce Destra Universitaria
Maria Giovanna Lanotte consigliere di facoltà Scienze Politiche
Alex Tommasello consigliere di facoltà Ingegneria

VIA DAL SANTO 4 PADOVA ,TEL – FAX 049/7388499 e-mail: destra.universitaria@yahoo.it

sgombero centro sociale Pedro/ Forza Nuova invoca uno spazio anche per i giovani di 'destra'

FORZA NUOVA
COMUNICATO STAMPA 1 LUGLIO 2009

Oggetto: sgombero centro sociale Pedro/ Forza Nuova invoca uno spazio anche per i giovani di 'destra'

Entro il 2011 il centro sociale Pedro di via Ticino dovrà essere sgomberato: dovrà lasciare spazio a un centinaio di alloggi di edilizia popolare in base al P.r.u (piano di riqualificazione urbana) di via Annibale da Bassano all'Arcella. Il sindaco Zanonato ed il futuro assessore all'urbanistica e patrimonio dovranno confrontarsi con le rimostranze dell'area disobbediente padovana che ha già dissoterrato 'l'ascia di guerra'. Anche se dalle prime indiscrezione l'amministrazione comunale propenderebbe per una soluzione conciliatoria: offrire agli 'autonomi' un altro stabile in cambio dell'abbandono indolore dell'area di via Ticino. Di fronte a quest'ipotesi alcune associazioni come Lotta Studentesca, Destra Universitaria, Compra Italiano, Italica Sport hanno deciso di rivendicare per 'par condicio' uno spazio per i giovani non di sinistra. Paolo Caratossidis coordinatore nazionale di Forza Nuova e uomo simbolo dell'area radicale padovana commenta: 'Sarà una prova interessante per il sindaco Zanonato. Crediamo che – alla fine – si stia già mettendo d'accordo con Gallob e soci. I disobbedienti stanno monitorando le ex-caserme di Chiesanuova. Credo che non sia una soluzione appropriata. Chi fa dello spaccio di droga non merita elargizioni pubbliche. Se – invece – la nuova giunta deciderà di assegnare uno spazio importante a sinistra dovranno fare i conti anche a 'destra'. A destra ci sono molte associazioni di giovani che a Padova fanno volontariato e hanno seri progetti da mettere in cantiere. Uno spazio lo devono avere anche loro. Veltroni quando fu sindaco di Roma governò la situazione in maniera 'bipartizan' e questo è l'unico approccio non conflittuale che può essere legittimato in una città come Padova. Ad agosto presenterò una richiesta formale al gabinetto del sindaco indicando una serie di richieste delle associazioni non rappresentate dalla sinistra radicale, e a settembre inizieremo una campagna di occupazioni simboliche di edifici fatiscenti ed aree degradate del comune di Padova. E' giusto che vengano rispettate tutte le sensibilità e il valore sociale dell'impegno civile dei giovani a destra non ha nulla da invidiare alle associazioni di sinistra.'
L'UFFICIO STAMPA DI FORZA NUOVA
VIA G. DAL SANTO 4 35100 PADOVA
TEL/FAX 0497388499
padovafn@tin.it
MERCOLEDI' 17 GIUGNO 2009
ORE 21.3O RITROVO IN
PIAZZA CAVOUR
RICORDIAMO
GIUSEPPE MAZZOLA E GRAZIANO GIRALUCCI
IL 'PRESENTE ' IN
VIA ZABARELLA



Il 17 giugno del 1974 un commando delle Brigate Rosse irrompeva nell'ex sede del Movimento Sociale Italiano di via Zabarella e faceva fuoco sui due militanti missini presenti, Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci uccidendoli vigliaccamente.
A distanza di 35 anni da quei tragici fatti si è concluso a Milano il processo contro le nuove BR-PCC che ha portato a severe condanne soprattutto nei confronti di militanti cresciuti nei centri sociali padovani come il Gramigna. Lungi dall'essere un ricordo di un passato sepolto, il brigatismo sta diventando una realtà concreta, un pericolo vero per il dibattito politico, una minaccia grave che trova ancora proseliti nelle fila del radicalismo antifascista della sinistra radicale.
L'UFFICIO STAMPA DI FORZA NUOVA
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Nuove Br/ Sentenza vergognosa!

FORZA NUOVA
COMUNICATO STAMPA 15 giugno

OGGETTO: Nuove Br/ Sentenza vergognosa! 17 giugno 2009 in ricordo di G.Mazzola e G.Giralucci barbaramente uccisi dalla Brigate Rosse

Si e' concluso con 14 condanne e 3 assoluzioni il processo di primo grado in Corte d'Assise a Milano contro i membri delle nuove Brigate Rosse. Le condanne variano dai 15 anni ai 10 giorni di reclusione. Se a parti civili come il giuslavorista Pietro Ichino e alla presidenza del consiglio dei ministri sono stati accordati risarcimenti rispettivamente per 100mila euro ed 1 milione di euro a Forza Nuova che si è vista una sede bruciata non è stato riconosciuto alcun risarcimento.
Paolo Caratossidis coordinatore nazionale di Forza Nuova, commenta: "E' una sentenza vergognosa, che dimostra come si possano bruciare le sedi di Forza Nuova rimanendo impuniti. Gli imputati infatti sono stati assolti per l'incendio della nostra sede di Padova, nonostante le prove fossero inconfutabili. Alcuni degli imputati sono stati condannati a risarcire 100 mila euro al giuslavorista Pietro Ichino, contro il quale era stato programmato un attentato, e 1 milione alla Presidenza del Consiglio. Mentre per l'attentato a Forza Nuova, ossia la sola vera vittima dell'unica azione delle Brigate Rosse, a cui due anni orsono venne bruciata la sede dai nuovi brigatisti, nessuno pagherà nulla. "
E aggiunge: "non si tratta di una questione di soldi, ma di principi. Con questa sentenza, i giudici legittimano di fatto le violenze e gli attentati contro Forza Nuova e contro le sedi dei partiti politici. Ichino verrà risarcito per un attentato che non ha nemmeno subito, ed a noi, unici ad aver subito la violenza, non resta che l'indignazione per l'ennesima ingiustizia di stato. Si apre la strada dell'appello sia da parte della procura che da parte nostra, ma già da oggi chiediamo l'intervento di tutte le istituzioni e del Ministro di grazia e giustizia."
Il 17 giugno del 1974 un commando delle Brigate Rosse irrompeva nell'ex sede del Movimento Sociale Italiano di via Zabarella e faceva fuoco sui due militanti missini presenti, Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci uccidendoli vigliaccamente.
A distanza di 35 anni da quei tragici fatti si è concluso a Milano il processo contro le nuove BR-PCC che ha portato a severe condanne soprattutto nei confronti di militanti cresciuti nei centri sociali padovani come il Gramigna. A Roma la polizia ha sequestrato numerose armi automatiche in possesso di altrettante giovani leve del brigatismo pronte a colpire in tutta Italia. Lungi dall'essere un ricordo di un passato sepolto, il brigatismo sta diventando una realtà concreta, un pericolo vero per il dibattito politico, una minaccia grave che trova ancora proseliti nelle fila del radicalismo antifascista della sinistra radicale.
L'UFFICIO STAMPA DI FORZA NUOVA
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